Stile di vita

Correre, ma con moderazione.

runnerLa corsa è una delle attività che riscuote più successo negli ultimi anni. Sempre più persone sembrano volersi cimentare in una maratona e quindi si dedicano con passione e dedizione agli allenamenti quotidiani. Tutto sembrerebbe perfetto anche in base all’assunto che maggiore è il movimento, maggiore è lo stato di forma e di salute. Nel 1975 il dr Thomas Bassler, medico ed appassionato corridore, arrivò addirittura a dichiarare che una persona preparata per correre una maratona sarebbe stata immune dalle malattie cardiovascolari. Questo assunto ha resistito per anni nell’immaginario collettivo ma recenti dati sembrano decisamente ridimensionarlo. In un editoriale pubblicato sulla rivista Heart due medici, il dr James H O’Keefe e il dr Carl J Lavie, pongono sotto una nuova, sinistra, luce l’estenuante sforzo da compiere per portare avanti un’attività del genere.
I due autori hanno preso in considerazione due differenti studi nei quali sono state valutate alcune decine di migliaia di persone. Nel primo studio che menzionano è stata monitorata la salute di circa 50000 persone nel corso di 30 anni. Tra queste, circa 14000 erano classificate come corridori e, ad una prima analisi, sembravano effettivamente evidenziare un minor rischio di morte, pari a circa il 20%, rispetto al totale delle persone in studio. Ma approfondendo le analisi ci si è resi conto che questo beneficio è, si, valido, ma solo per coloro che corrono tra gli 8 ed i 32 km a settimana. Contrariamente alle credenze, invece, le persone che si allenavano su distanze maggiori non hanno evidenziato alcun maggiore beneficio rispetto, addirittura, a coloro che non hanno mai corso nella loro vita.
Allo stesso modo i dati sono sovrapponibili se si valuta l’andatura della corsa. Anche in questo caso le persone che beneficiano degli effetti benefici non sono quelle che vanno più veloci ma quelle che hanno un’andatura compresa tra  i 9 e i 12 Km/h.
E infine è importante notare che i migliori benefici sono stati ottenuti dalle persone che si allenavano dalle 2 alle 5 volte a settimana e non da quelle che si allenavano giornalmente.
Questi dati sono stati confermati in un secondo studio nel quale è stata valutata la salute di 20000 Danesi. Anche in questo caso i migliori benefici sono stati riscontrati in quelle persone che correvano con una intensità moderata.

In ogni caso, al contrario di quello che può sembrare, nelle loro conclusioni i ricercatori non vietano di concorrere in una maratona, sogno di molti appassionati di corsa, ma, piuttosto, di moderare le proprie aspettative e puntare a correrne un paio nell’intera vita piuttosto che ogni anno.

Come molte cose nella vita, quindi, anche per lo sforzo sembra valere la regola aurea del non esagerare, il massimo del beneficio risiede in una attività fisica moderata.